Scena di vita campestre. SARTORI, Carlo.
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Scena di vita campestre.
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CODICE PRODOTTO: 37778
- Autore:
SARTORI, Carlo. - Titolo:
Scena di vita campestre. - Casa Editrice:
- Anno:
1981. - Stato di Conservazione:
Buono. - Descrizione fisica:
China su carta, 24x34 cm, in cornice di noce. - Note:
Il 27 maggio 1921 nasce a Ranzo di Vezzano (TN), quarto di undici figli; il padre Paride fa il calzolaio mentre la madre Cesarina è casalinga. Inizia a frequentare la scuola Elementare a Ranzo, ma nel 1929 la famiglia si trasferisce nel vicino comune di San Lorenzo in Banale. Due anni dopo la famiglia si trasferisce nuovamente, questa volta nella frazione Godenzo-Poia del comune di Lomaso. Qui prosegue a frequentare la Scuola Elementare, anche se è costretto a lasciare la scuola per lunghi periodi, per lavorare come pastore: mentre sorveglia le vacche al pascolo incide sugli alberi scene pastorali. La maestra, notando la sua abilità nel disegno, gli assegna spesso il compito di illustrare le lezioni di storia e di geografia con ritratti di personaggi storici o cartine geografiche. "<br>Nel 1939 inizia un corso di disegno per corrispondenza presso la Scuola ABC di Torino, interrotto due anni dopo dalla partenza per il servizio militare nel Genio Artieri di Bolzano e poi dalla prigionia, dal 1943 al 1945, in un campo di concentramento in Austria."<br>Alla fine della guerra riprende il corso di disegno e ne inizia un altro, sempre per corrispondenza, come artista decoratore, presso l'Istituto Volontà di Roma e si mantiene lavorando come contadino e imbianchino. "<br>Mette a frutto le conoscenze apprese realizzando le scenografie per compagnie filodrammatiche nel teatro del paese dove vive, e affrescando capitelli ed interni di abitazioni.Alla fine degli anni Cinquanta risalgono le prime mostre importanti: nel 1959 la Mostra collettiva al Circolo della Stampa di Bolzano, dove ottiene apprezzamenti e nel 1960 la prima Mostra personale, presso l'Hotel Miralago di Molveno (TN)."<br>Nel 1971, su incoraggiamento del pittore rivano Luigi Pizzini, abbandona definitivamente il lavoro come imbianchino, per dedicarsi alla pittura. L'anno successivo, su segnalazione del critico d'arte Raffaele de Grada, partecipa con due opere alla Mostra dei Naïfs di Luzzara (RE), presieduta da Cesare Zavattini. Viene premiato con l'acquisto di un'opera per il Museo. Da allora viene invitato regolarmente e nel 1977 ottiene come premio la "Sala Omaggio" per una mostra personale."<br>A partire dagli anni Ottanta la sua produzione artistica riscuote sempre maggiore successo di pubblico e di critica, per lo stile pittorico estremamente personale e per il soggetto principale delle sue opere: il mondo contadino."<br>li anni Novanta risale un importante riconoscimento pubblico: nel 1994 gli viene dedicata una mostra antologica, col patrocinio della Provincia Autonoma di Trento, presso Palazzo Trentini a Trento. L'esposizione viene visitata da oltre cinquemila persone, ottenendo vasta eco sulla stampa locale. Nel frattempo viene pubblicata la monografia "La saga contadina del pittore Carlo Sartori" a cui seguirà, nel 2001, in occasione del compimento degli ottanta anni, "I disegni di una vita. Opere inedite", che raccoglie interessanti scritti dell'Artista ed è un utile strumento per comprendere la sua personalità e la sua formazione artistica."<br>Nel 2000 l'Artista dona alla comunità di Ranzo, come segno di riconoscenza per la mostra a lui dedicata nel 1997, l'opera su tela intitolata "Il Cristo degli Emigranti" (cm 150x200) che si può ammirare nella Chiesa parrocchiale del paese. Anche negli anni successivi continua la sua partecipazione a mostre collettive e ad esporre le sue opere in mostre personali."<br>Ha vissuto fino alla sua morte a Godenzo (TN) e nella sua abitazione si possono osservare numerose opere in esposizione permanente.