Pro asili e scuole italiane nell'Alto Adige. ZUECH, Stefano.
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Pro asili e scuole italiane nell'Alto Adige.
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CODICE PRODOTTO: 120763
- Autore:
ZUECH, Stefano. - Titolo:
Pro asili e scuole italiane nell'Alto Adige. - A cura della Dante Alighieri, Sezione di Trento.
- Casa Editrice:
Trento? - Anno:
1920 ca. - Stato di Conservazione:
Buono, ordinari segni d'uso e del tempo. - Descrizione fisica:
Scultura multipla in bronzo di misure 304x209x10 mm applicata su supporto ligneo originale d'epoca di misure 390x283 mm. - Note:
Stefano Zuech (Arsio, 5 novembre 1877 – Trento, 8 settembre 1968). Nacque ad Arsio di Brez in Val di Non nel 1877. Incominciò la carriera artistica già dal 1905 con l'opera "Cristo sul crocifisso". Dal 1907 al 1911 ha studiato all'Accademia di belle arti di Vienna. Nel 1911 vinse il Premio Roma, luogo dove frequentò il corso di Archeologia e Storia dell'Arte Antica tenuto da Emanuel Löwy all'Università La Sapienza. Nel 1917 ha lavorato a Vienna modellando la "Pietà della Pace", però il monumento non venne portato a termine a causa degli eventi bellici. Dopo la fine della prima guerra mondiale fu costretto a rientrare in Italia e si trasferì in Trentino dove dal 1920 al 1945 insegnò presso la "Scuola Industriale di Trento", mentre dal 1920 al 1930 partecipò ad alcune mostre sia regionali che nazionali. Lavorò poi alla parrocchia di S. Floriano, di Brez, le stazioni di Via Crucis, alcuni busti in palazzi ed altri lavori. È inoltre autore dei monumenti ai caduti di Sclemo, Lavis, Rovereto oltre che di alcune lapidi di personaggi famosi come Eusebio Francesco Chini in Piazza Dante a Trento. Partecipò a varie mostre, come la Biennale di Venezia, nel 1922[4], alla Biennale di Bolzano, nel 1922, 1924 e 1926 e alla Mostra d'arte di Cà Pesaro, nel 1923. Divenne noto come lo scultore della grande Campana dei Caduti di Rovereto. Infatti tra il 1923 e il 1925 ne modellò i fregi. Ha realizzato una statua raffigurante San Cristoforo in una nicchia del Palazzo delle Poste di Trento. Realizzò anche una decina di opere di carattere funerario che si trovano nel Cimitero monumentale di Trento, tra cui la "Pietà", iniziata nel 1917 su commissione dell'imperatrice Zita d'Asburgo e che doveva far parte dell'opera rimasta incompleta "Pietà della pace". Morì a Trento nel 1968. Dopo la sua morte, nel 2007, gli è stato dedicato un libro dal titolo "La Congiombla", dedicato alla vita di Zuech e scritto da Cristina Beltrami.[1] Nel 2010 Luigi Prevedel gli dedica una statua in monolite.