Mai tardi: diario di un alpino in Russia. REVELLI, Nuto.

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CODICE PRODOTTO: 107770
- Autore:
REVELLI, Nuto. - Titolo:
Mai tardi: diario di un alpino in Russia. - Prefazione di Emilio Castellani.
- Casa Editrice:
Panfilo, Cuneo. - Anno:
1946 ca. - Stato di Conservazione:
Buono, ordinari segni d'uso e del tempo, allentato, piccoli difetti marginali a qualche pagina. - Descrizione fisica:
261 p., 22 cm, bross. editoriale. - Note:
Brossura editoriale illustrata da Lalla Romano. Prima edizione, rara, dell'opera prima di Revelli, drammatico resoconto autobiografico della sua esperienza di alpino della "Tridentina" sul fronte russo. Prefazione di Emilio Castellani. "Non è solo e non tanto uno spietato e rovente atto di accusa contro le cricche degli alti papaveri politici e militari, la criminale imprevidenza e impreparazione, le vergogne dei profittatori nelle retrovie, la prepotenza disumana e sprezzante dell'alleato tedesco. È prima di tutto la tragedia dei "poveri cristi" gettati allo sbaraglio, beffati, traditi, e che pure, nello sfacelo immane di un esercito e poi di uno Stato, riscoprono in sé le ragioni profonde del vivere" ha scritto Alessandro Galante Garrone a proposito di questa prima opera di scrittore di Revelli. Gambetti / Vezzosi, p. 1037: "Non comune e piuttosto ricercato". Sporadiche bruniture dovute alla qualità della carta postbellica. Edizione originale dell'opera prima di Nuto Revelli realizzata tramite la fedele trascrizione del suo diario, iniziato il 21 luglio 1942, data della sua partenza per la Russia dalla caserma di Rivoli. Il libro fu stampato a Cuneo dall'editore-partigiano A. Felici (Panfilo) ed e' caratterizzato da un'estrema essenzialità nel racconto che è una presa diretta rispetto ai fatti narrati. Data la vicinanza degli avvenimenti, Revelli ritenne opportuno dare nomi di fantasia ai personaggi protagonisti del racconto così come alle varie divisioni. Il racconto che inizialmente ha la scansione del diario, con l'inizio della ritirata, diviene un flusso narrativo continuo, data l'impossibilità di mantenere la compilazione giornaliera. Si sviluppa così la presa di coscienza di Revelli, partito come ufficiale convinto della necessità di essere presente al suo dovere, sentimento che muta nel corso degli avvenimenti, di fronte all'inadeguatezza di un esercito mandato allo sbaraglio, alla corruzione vista nelle retrovie ecc. Il libro alla sua uscita non ebbe un particolare successo, anche a causa delle difficoltà di distribuzione. Ottenne però positive recensioni presso i pochi che ebbero modo di leggerlo, tra questi Monelli, Muscetta, Garosci ecc. A quest'opera Revelli non smise mai di lavorare, infatti nel 1961 uscì una nuova versione rielaborata che, anche su consiglio di Dante Livio Bianco, venne proseguita con il racconto della successiva fase della guerra partigiana, alla quale Revelli partecipò al suo rientro in Italia. La nuova versione, questa volta con i nomi reali al posto di quelli fittizi della prima edizione, von altro incipit in cui l'autore ripercorre brevemente gli anni precedenti la guerra, muterà il titolo in 'La guerra dei poveri', e troverà entusiastica accoglienza da parte della casa editrice Einaudi. Nel 1967, sempre per Einaudi, 'Mai tardi' verrà ripubblicato con titolo e struttura originali ma con una revisione che punterà a una maggiore scorrevolezza della narrazione. Questa serie di modifiche avvenute in occasione delle successive edizione di libro attribuiscono all'edizione originale del 1946 una particolare importanza, quella di unica testimonianza della versione primigenia in grado esprimere la totale essenzialità e crudezza dell'opera, mitigata, almeno in parte, in seguito, dai successivi apporti dell'autore,