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Cartolina postale a premio a favore degli orfani di guerra. [TRENTINO - CARTOLINA ORIGINALE D'EPOCA - PRIMA GUERRA MONDIALE].

  • Cartolina postale a premio a favore degli orfani di guerra.
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[TRENTINO - CARTOLINA ORIGINALE D'EPOCA - PRIMA GUERRA MONDIALE].
Cartolina postale a premio a favore degli orfani di guerra.
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  • CODICE PRODOTTO: 118280

  • Autore:
    [TRENTINO - CARTOLINA ORIGINALE D'EPOCA - PRIMA GUERRA MONDIALE].
  • Titolo:
    Cartolina postale a premio a favore degli orfani di guerra.
  • Casa Editrice:
    Roma.
  • Anno:
    1920.
  • Stato di Conservazione:
    Buono, ordinari segni d'uso e del tempo.
  • Descrizione fisica:
    Cartolina postale viaggiata di misure 14x9 cm.
  • Note:
    Cartolina postale a colori viaggiata nel 1921 a Gorizia indirizzata al prof. Silvio Segalla che nasce nel 1882 ad Arco, elegante e ordinata cittadina sopra il lago di Garda e dentro i confini dell’Impero austro-ungarico. Terminati gli studi liceali, come suddito di Francesco Giuseppe, deve svolgere un lungo servizio militare: la leva obbligatoria durava otto anni. Poiarrivano gli anni entusiasmanti all’università di Berna, dove si laurea in Romanistica. In Svizzera conosce anche la sua futura moglie, una bella ragazza dell’Estonia. Nel 1911 si affollano i passaggi fondamentali della sua vita. Il 10 novembre, a Vienna, supera l’esame di stato per l’abilitazione all’insegnamento e prende il primo treno per tornare subito a Berna dove, il giorno dopo, sposa Elena. Poco dopo si trasferiscono a Gorizia, allora ancora parte dell’impero austriaco, dove inizia il suo insegnamento nelle scuole biennali di commercio come professore di ruolo. Quando scoppia la Prima guerra mondiale si trova in Russia e viene fatto prigioniero civile. È destinato al trasferimento in Siberia ma, grazie al coraggioso intervento della moglie, che conosce bene il russo, viene fatto rientrare. Arriva in Italia nell’estate del 1916 e, su incarico prefettizio, viene inviato all’Ufficio di Informazioni al confine di Chiasso come traduttore, una mansione che gli consente di fare lezione, a Como, agli studenti dell’Istituto tecnico. Finita la guerra, con l’annessione del Trentino, Segalla si ritrova italiano, felice di esserlo. Torna ad insegnare a Gorizia, dove inizia il suo attivismo politico. Si iscrive al Partito fascista nel 1923, periodo in cui si dedica nell’opera di propaganda di italianità nei territori istriani. L’intenso impegno pubblicistico sui giornali locali12 gli apre la carriera politica. Il Partito, appena arrivato al potere, gli conferisce incarichi di rilievo. Presto viene trasferito a Bolzano con l’incarico di costituire il Sindacato fascista. L’attività giornalistica dà visibilità al giovane insegnante che scala le gerarchie locali. Nel 1925 costituisce le Avanguardie giovanili fasciste di Bolzano, l’anno successivo entra nel Direttorio del Fascio e nel 1929 diventa Vicepresidente dell’Opera Nazionale Balilla. Arriva ai vertici locali di partito negli anni Trenta con la nomina a Vicesegretario Federale di Bolzano. La sua ascesa politica è strettamente legata a quella professionale. Diventa presidente della Società Dante Alighieri, collegata agli Istituti di cultura fascista. Organizza le attività di doposcuola e dopolavoro, risultando vincitore di gare nazionali di educazione fascista. Per l’attività di propaganda politica in Estonia arriva l’encomio ufficiale del Segretario del PNF, Achille Starace. Sempre più coinvolto negli organismi di vertice della pubblica istruzione, nel 1934, viene incaricato di dirigere la Pubblica Scuola di Commercio di Bolzano pochi mesi prima della nomina in ruolo a preside. La prima assegnazione lo porta all’Istituto tecnico di Macerata, dove resterà pochi anni prima dell’avvicinamento a Verona nel 1937.



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